giovedì, Giugno 8, 2023
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Nulla si crea, nulla si distrugge, tutto si trasforma.

Gli ultimi sviluppi relativi ai lavori di ampliamento ed adeguamento dello stadio Ezio Scida hanno lasciato tutti con l’amaro in bocca, anche i più ottimisti si sentono traditi. Il Crotone giocherà il 18 settembre a Pescara contro il Palermo, e forse anche la partita con l’Atalanta, in programma il 25 si svolgerà allo stadio Adriatico-Cornacchia.

Il problema ora non è il ritardo nei lavori di competenza comunale e del F.C. Crotone, il problema ora riguarda le prescrizioni che il Coni, con una nota inviata a Prefettura, Comune di Crotone ed F.C. Crotone, ha comunicato con un tempismo perfetto.

Vorremmo conoscerle queste “inattese prescrizioni”, ma sembra più facile accedere agli X-Files della CIA che a questo comunicato e, comunque, il Sindaco Ugo Pugliese in occasione della conferenza stampa del 01 Luglio aveva affermato che “con Il Coni non esistono problemi relativi all’autorizzazione dei lavori”.

La cosa più strana è che queste “inattese prescrizioni” riguardano anche aree dell’impianto non interessate dai lavori in corso, quindi lo stadio non era a norma anche lo scorso anno?

Certo, e lo sapevano anche le pietre che si andava avanti con un’autorizzazione firmata di volta in volta dal Sindaco per poter autorizzare lo svolgimento delle partite. Ma le cose che lo scorso anno non erano a norma sono state incluse nei lavori di adeguamento?

Non lo sapremo mai!

Una cosa è certa: la legge della conservazione della massa, postulata da Antoine Lavoisier, trova totale applicazione nella vicenda stadio Ezio Scida, infatti non sono stati completati i lavori, non sono stati distrutti reperti archeologici ed il tutto si è trasformato in una grande figura di M…a.

Possiamo dire che l’esperimento ha funzionato perfettamente.

Sorpresi da questo parallelismo? Eppure la legge è chiara: conservazione della massa, dove per massa si intende la massa di Capre che ha gestito questa situazione.

E nessuno si offenda perché dare della capra è un complimento.

Secondo quanto afferma Jeffrey Masson, esperto di psicoanalisi e amante degli animali,  dire a qualcuno “sei proprio una capra” in realtà è un gran complimento. Le capre infatti sono giocherellone e hanno un forte senso dell’umorismo, quando prendono a cornate il loro amico umano non lo fanno per rabbia ma per divertimento.

Ecco, ora appare tutto chiaro, ora possiamo dire che hanno scherzato, aspettiamo solo che il cartello di una storica trasmissione televisiva venga appeso all’ingresso del                     Palazzo Comunale.

 

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